12. Scegli il dolore giusto

Scegli il dolore giusto








Proviamo tutti dolore e non ci piace (cosa piuttosto ovvia).

Eppure, il dolore è ciò che ci fornisce le informazioni di cui abbiamo bisogno per prendere una nuova direzione nella vita.

Ci sono momenti in cui ti senti a disagio, per qualche ignoto motivo. Senti che manca qualcosa nella tua vita (e succede spesso anche sul lavoro, dove ti senti insoddisfatto, magari anche quando hai successo), ma non riesci ad individuare di cosa si tratta. Hai tutto ciò di cui bisogno, ma non ti appaga e può anche succedere di sentirti depresso a causa di questo.

 

Poi succede qualcosa al lavoro. Un dipendente decide di andarsene o perdi un cliente importante o una campagna di marketing non ha prodotto i risultati previsti o sperati. Vieni inondato da questa sgradevole sensazione di non essere stato all'altezza della situazione, ti senti incapace o addirittura ignorante e la tua autostima subisce un duro colpo. Improvvisamente, tutto il disagio di prima lascia il posto ad una vera e propria pena.

 

Quindi vai a casa e ti trovi una lettera sul tavolo di cucina, E' una lettera d'addio di tua moglie/marito o fidanzata/o e provi questo dolore straziante al petto e nelle viscere che sembra impossibile da sopportare. Dimentichi tutti i tuoi problemi sul lavoro e continui a piangere a dirotto senza alcuna possibilità di fermarti.

 

E coi tuoi occhi grondanti lacrime non vedi il pattino che avevi lasciato nel corridoio, ci inciampi sopra e cadi rovinosamente, rompendoti una gamba. Il tuo focus è completamente sul dolore che senti alla gamba e il tuo partner che ti ha mollato non occupa più i tuoi pensieri, miracolosamente, mentre l'ambulanza ti sta portando in ospedale.

 

Ecco la descrizione di una giornata veramente "no"! Comunque, non è certo delle tue vicissitudini che voglio parlare. In effetti, sto parlando di "dolore" e di come si sviluppa nelle nostre vite. Operiamo tutti su quattro livelli, quello fisico/materiale, quello emozionale, quello mentale, quello spirituale ed ogni livello ha diverse qualità di piacere e di dolore; il sistema funziona in modo tale che un dolore (o piacere) "inferiore" assumerà sempre maggiore importanza rispetto ad uno "superiore" e questo spiega perché prendiamo sempre le nostre decisioni sulla base di questa sorta di gerarchia rovesciata.

 

Prendiamo le nostre decisioni a seconda di dove troviamo i dolori più forti che vogliamo evitare, a partire dal basso verso l'alto (materiale/fisico, poi emozionale, quindi mentale ed infine spirituale). Se, diciamo, ti trovi ad affrontare problematiche di tipo economico (materiale, livello più basso) e di carente istruzione o competenza (mentale, livello medio-alto), ti attiverai per risolvere quella economica prima di prendere minimamente in considerazione la seconda. Riteniamo che si tratti di semplice buon senso, ma in effetti stiamo soltanto seguendo le istruzioni di un "software" interno.

 

Ed ecco la fregatura. Sebbene ci muoviamo più risolutamente per evitare situazioni dolorose che sorgono dai livelli inferiori di esistenza, sono le decisioni che prendiamo per evitare dolore nei livelli superiori a plasmare il nostro destino.



Riesci a vedere il problema? Quando proviamo disagio o sconforto a livello spirituale ed agiamo su questo malessere per lenire il dolore, andiamo a prendere automaticamente decisioni che produrranno profondi cambiamenti in qualsiasi area della vita con la quale ci stiamo confrontando. Tuttavia, poiché siamo troppo impegnati a risolvere si-tuazioni che ci causano dolore materiale/fisico e/o emozionale, non riusciamo mai a prendere quelle decisioni radicali che alla fine innalzerebbero la qualità delle nostre vite.

 

E' tutta qui, alla fine, la differenza tra semplicemente gestire i molti aspetti delle nostre vite e guidarli. Titolari di imprese e manager dovrebbero diventare consapevoli di queste dinamiche quando affrontano ostacoli economici o emozionali. Il dolore che provano quando si verificano queste situazioni può essere anche molto intenso, ma poiché è altamente probabile che quelle stesse situazioni sorgano perché queste persone non sono in grado di "ascoltare" veramente ciò che sta accadendo ai livelli superiori, e quindi agire di conseguenza, creano le condizioni per inserirsi in un circolo vizioso.

 

Credo fermamente che una delle competenze più importanti, e difficili, per qualsiasi leader è quella di essere in grado di focalizzarsi sul disagio ai livelli superiori quando, contemporaneamente, il dolore che prova ai livelli inferiori lo spinge ad agire su quello, e di dar seguito a quel disagio in modo tale da cambiare radicalmente la direzione che la sua vita o attività lavorativa deve prendere. Agendo in questo modo, alla fine, egli andrà ad influire sulle circostanze che producono i dolori ai livelli inferiori, interrompendo così il circolo vizioso.

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