Come accade a tanti altri coach, mi capita spesso di lavorare con clienti che hanno difficoltà a raggiungere gli obiettivi che si pongono. Sulle prime pensano che sia a causa di fattori avversi che si accaniscono su di loro (la famiglia, il partner, la situazione politica-economica, la mancanza di istruzione, Dio, la sfiga e così via); ma poi, ad un certo punto, succede qualcosa.
Procedendo con il processo di coaching, prendono gradualmente consapevolezza del fatto che le forze esterne, sebbene innegabilmente solide e concrete, non sono altro che detonatori che risvegliano stati emozionali indesiderati ed irrisolti che si trovano a dover gestire e che li sfidano a sfondare schemi abituali di comportamento. Alla fine lo capiscono, ma solo ad un livello intellettuale ed è per questo che poi fanno grossa fatica a superare efficacemente lo stallo, se mai ci riescono (e con il coaching ci riescono).
Il problema è che sebbene molti di noi sappiano cosa siano le convinzioni e/o i sistemi di credo, solo in pochi sono effettivamente consapevoli del loro funzionamento. La prima cosa da capire è che i comportamenti seguono sempre delle convinzioni: è un fatto neurofisiologico. Nessuno può comportarsi diversamente da ciò in cui crede, poiché questo causerebbe quello che i neuroscienziati chiamano dissonanza cognitiva, cioè si sballa di brutto.
Ad esempio, non puoi veramente pensare di non credere in Dio se poi vai tutte le domeniche in chiesa a pregare. Eppure, molte volte senti persone giurare e spergiurare di credere in qualcosa, ma non sono poi coerenti con il loro comportamento. Ti diranno (e ci credono davvero) di avere molta fiducia in se stessi e di avere grande autostima, ma poi le loro azioni risultano essere deboli ed incerte. Ci troviamo forse davanti ad un problema di dissonanza cognitiva? In effetti, questa è un'eventualità molto rara, grazie a Dio, ma c'è sicuramente qualcosa sotto.
Le convinzioni operano su diversi livelli, sostanzialmente quello conscio ed inconscio. Ciò significa che sebbene tu possa avere qualche convinzione su una determinata cosa (livello conscio), qualsiasi eventuale convinzione contraria o contraddittoria a livello inconscio andrà ad annullare la prima e ti comporterai in funzione della seconda. Ad esempio, potresti aver formato una visione di te stesso come di un individuo appassionato, ma se ad un livello più profondo ti vedi invece indolente e indeciso, è questo che manifesterai. Potrai anche cercare di agire appassionatamente, ma il tutto andrà a farsi friggere nel momento in cui sorgono i primi ostacoli e crisi.
Pare essere una situazione senza via di uscita, ma non è proprio così. Per definizione, le convinzioni sono sensazioni di certezza, vale a dire che per quanto forti possano essere tali sensazioni, rimangono pur sempre sensazioni e - indovina un po'? - le sensazioni cambiano. Come ho detto, un comportamento segue sempre la convinzione che lo produce... ma è vero anche il contrario. Il nostro cervello farà sempre di tutto per evitare la dissonanza cognitiva; quindi cosa succede se - diciamo - come conseguenza di circostanze esterne ti comporti in un modo che le tue convinzioni non contemplano (che siano superficiali o profonde)?
Se hai paura di volare perché hai formato delle convinzioni negative sugli aerei, sarà difficile che poi tu ci salga su, giusto? Ma poniamo il caso che ti chiami qualcuno al telefono per dirti che una persona a te molto vicina e che vive a migliaia di chilometri da te ha avuto un serio infortunio ed è in condizioni critiche in ospedale: cosa fai? E' probabile che tu prenda il primo aereo disponibile, anche se la cosa ti terrorizza. Ebbene, questo è inaccettabile per il tuo cervello. Il tuo comportamento contraddice la tua convinzione e sei sulla buona strada per cadere in uno stato di dissonanza cognitiva, cosa che il tuo cervello semplicemente non può permettere.
Ed ecco il miracolo. Non puoi più cambiare il tuo comportamento: quando hai messo i piedi sull'aereo, ormai è fatta. E allora, come puoi evitare la dissonanza? Semplice: il tuo cervello cambia all'istante la tua convinzione a proposito di volare. Alcuni residui della vecchia convinzione ti provocheranno un po' di tensione e di sudore mentre voli sull'aereo, ma non puoi più tornare indietro e, al tuo ritorno ti sentirai più rilassato e magari ti godi perfino il volo.
Ora, come possiamo usare questo meccanismo a nostro vantaggio? Sia nella nostra vita privata sia in quella professionale incontriamo ostacoli mentali che ci bloccano ed il solo motivo per questo è che abbiamo convinzioni negative a proposito di certe cose. Se credi che ciò che sei sfidato a fare dalla vita sia pericoloso o inutile o anche solo fastidioso, farai di tutto per evitare di dovertici confrontare. Per farla breve: fallo e basta! Ma non ti limitare a provare. Tutt'al più andrai ad influire su qualche convinzione superficiale, ma certo non quelle più profonde. Per influire su queste devi agire e comportarti come se credessi veramente il contrario.
Più sei convinto, anche artificialmente, di potere, volere e dovere fare qualcosa che ti sta trattenendo, più veloce e determinato sarà il tuo cervello a cambiare le tue convinzioni inefficaci.
Ed è così che alla fine si cresce, ragazzi!